Queen – The Game (EMI – 3C 064-63923 - 1980)

The Game è l'ottavo album in studio del gruppo musicale britannico Queen, pubblicato il 30 giugno 1980.

Fu il primo album del gruppo a raggiungere la vetta della Billboard 200 statunitense. Lo stesso fece in Canada e nel Regno Unito, dove rimase in vetta per due settimane. In altri paesi è arrivato primo nei Paesi Bassi, secondo in Svizzera, Norvegia e Germania, quinto in Austria e Giappone, settimo in Svezia e decimo in Italia.

A partire dalla seconda metà degli anni settanta i Queen cercarono di attenuare il tipico stile musicale esagerato e magniloquente presente nei loro dischi, con News of the World che propose canzoni più spontanee e meno pretenziose. Tuttavia, quando realizzarono l'album Jazz nel 1978, tornarono a collaborare con il produttore Roy Thomas Baker e crearono un altro disco multicolore, leggermente troppo eccessivo. L'album fu ricevuto in modo piuttosto negativo dalla stampa, sia per la sua musica che per le strane e scandalose pubblicità che circondarono la sua uscita. Anche l'album dal vivo Live Killers del 1979 ebbe un riscontro tiepido e i membri del gruppo non ne erano soddisfatti poiché ritenevano ci fosse un sacco di rumore di fondo nella registrazione, e inoltre alcuni ascoltatori si erano lamentati della resa sonora di Bohemian Rhapsody. Dopo questo periodo di critiche negative, i Queen decisero che il loro prossimo album dovesse essere "davvero grande".

All'epoca, la pressione fiscale inglese era molto forte nei confronti dei gruppi musicali e molti artisti di successo, inclusi i Queen, avevano registrato i loro album all'estero per sfuggire al fisco britannico. Per questa ragione, Jazz era stato inciso ai Mountain Studios di Montreux in Svizzera e in parte a Nizza, in Francia. Da lì in poi, tutti gli album dei Queen sarebbero stati registrati in tutto o in parte all'estero.

Alla sua uscita, l'album suscitò notevoli perplessità nella critica, sia dal punto di vista strettamente musicale sia per l'immagine che il gruppo forniva di sé. La copertina del disco ci presenta quattro personaggi vestiti di pelle nera diverso dallo stile precedente del gruppo. A questo si aggiungeva la prima apparizione di Freddie Mercury nel nuovo look con capelli corti (nei video di Play the Game e di Another One Bites the Dust apparirà anche con i baffi).

Nel contenuto musicale The Game rappresenta un elemento di svolta nella carriera dei Queen. Il primo elemento nuovo è la comparsa dell'elettronica. Fino a quel momento avevano disdegnato l'uso di computer e sintetizzatori nelle loro incisioni, e avevano sottolineato il loro rifiuto con esplicite dichiarazioni nelle note di copertina dei loro album. Con The Game cambiarono opinione e lo dichiararono esplicitamente nelle note, citando finanche la marca del sintetizzatore usato. Il secondo elemento è l'incursione del gruppo nel funk e nella disco. Gli altri brani dell'album riflettono maggiormente le tematiche consuete dei Queen: Crazy Little Thing Called Love, omaggio di Mercury al rock and roll delle origini composta nella vasca da bagno del Bayerischerhof Hotel di Monaco, testimonia il suo gusto per le citazioni musicali di gusto retrò, mentre canzoni come Sail Away Sweet Sister, Save Me e Play The Game ci riportano ai classici brani corali e classicheggianti che hanno reso celebre il gruppo.

Nel giugno 1979 il gruppo arrivò ai Musicland Studios di Monaco di Baviera di Giorgio Moroder. Inizialmente l'idea non era quella di registrare un album ma solo di lavorare su alcune idee. «Dopo Jazz, sentimmo che dovevamo esplorare una nuova direzione», raccontò May. «Abbiamo chiesto ai Musicland e loro ci hanno offerto Mack». Reinhold Mack, un produttore discografico tedesco, all'epoca stava lavorando a Los Angeles con Gary Moore, quando ricevette l'offerta di lavorare con i Queen. Egli volò in Germania e nello studio trovò molte scatole, valigie e amplificatori, e i tre membri della band: Mercury, Deacon e Taylor. Mercury gli disse che aveva qualche idea su cui lavorare, e iniziò a parlarne con il produttore prima dell'arrivo di May, facendogli ascoltare in anteprima Crazy Little Thing Called Love, una canzone in stile rockabilly da lui composta alla chitarra qualche tempo prima nel bagno della sua suite all'Hotel Bayerischer Hof di Monaco di Baviera.

Queste registrazioni mostrano la differenza tra lo stile precedente dei Queen e il metodo di lavoro di Mack. Mentre la band lavorava lentamente e meticolosamente, i punti forti di Mack erano la velocità e la determinazione. «I Queen lavoravano molto lentamente», disse Mack. «Quanto lentamente, ci arrivai solo più tardi. Il mio piano era quello di cambiare questa situazione, perché continuavano a rimanere bloccati». La band era solita registrare decine di take prima di ottenere il risultato voluto. Alla luce di tutto ciò, con l'aiuto di Mack, quando riuscirono a completare un pezzo in mezza giornata, tutti rimasero piacevolmente sorpresi. Se c'erano problemi, Mack si attivava immediatamente per modificare la parte problematica. Come mostrato nell'incisione di Crazy Little Thing Called Love, Mercury collaborò facilmente con il produttore, trovandosi bene con i suoi ritmi lavorativi. Mack disse: «C'erano due tipi di compositori: Fred e Brian. Fred è il tipo semplice. Era in grado di creare qualcosa di abbastanza brillante in quindici-venti minuti. Brian era dell'altro tipo, quando aveva escogitato una buona idea, si perdeva nelle parti più insignificanti fin da subito. Era un perfezionista assoluto. Quando queste due diverse personalità lavoravano insieme, era estremamente difficile concentrarsi sui progressi»

Mack dovette rendersi conto che nel campo del lavoro in studio, il gruppo era rimasto indietro rispetto ai moderni metodi produttivi. Il produttore insegnò ai membri dei Queen nuove metodologie di lavoro, come ascoltarsi in cuffia e controllarsi con un auricolare, e non usurare troppo il nastro magnetico continuando a sovrainciderci sopra. Ci furono molti conflitti tra Mack e Brian May perché il chitarrista voleva replicare le consuete sonorità della band, mentre il produttore diceva ogni volta che aveva in mente altre idee. Alla fine, nella maggior parte dei casi, fu scelta una soluzione di compromesso. Come May, Taylor era spesso insoddisfatto di dover produrre un suono di batteria monotono, simile a un loop, in canzoni dal suono moderno e sintetico, quando era invece un grande ammiratore della potenza e dello stile di John Bonham. Come in tutte le loro sessioni di registrazione, anche qui ci furono molte polemiche, e la fonte di molti disaccordi era l'eccessivo perfezionismo di May, e spesso i dissapori furono così forti che il chitarrista annunciò più volte di voler lasciare la band, ma solitamente tutto rientrava nella norma solo pochi giorni dopo.

Nei mesi successivi, il gruppo continuò a lavorare senza limiti di tempo in studio a tre canzoni, perché, sebbene fossero pronte a comparire nell'album, il gruppo era indeciso se il materiale fosse abbastanza buono; queste canzoni erano Coming Soon, Save Me e Sail Away Sweet Sister. A differenza dei precedenti album, questa volta non c'erano canzoni semi-finite prima dell'inizio delle sessioni in studio, solo poche idee, e l'intero processo creativo si svolse in studio. A settembre, il lavoro fu interrotto da Taylor, che andò in vacanza a Saint Tropez. Mercury era stato invitato da Wayne Ealing a prendere parte a una coreografia con la musica dei Queen per il Royal Ballet. I proventi dello spettacolo sarebbero andati in beneficenza a favore dei bambini disabili. Nell'ottobre 1979, la EMI pubblicò il singolo Crazy Little Thing Called Love, che fu un grande successo di classifica. Nel videoclip della canzone, la band aveva un aspetto completamente nuovo: tutti si erano tagliati i capelli (anche May se li era accorciati) e indossavano giubbotti di pelle risalenti agli anni '50. Il nuovo look era stato proposto da Mercury dopo aver visitato alcuni gay-bar di Monaco. Tra novembre e dicembre 1979, i Queen iniziarono il Crazy Tour, un giro di concerti da venti date in Inghilterra, suonando in locali più piccoli e di medie dimensioni per recuperare il contatto diretto con il pubblico.

Nel febbraio 1980 i Queen tornarono in studio per registrare e pubblicare un album completo dopo aver pubblicato un singolo di successo. Le sessioni furono molto produttive, con un totale di quaranta canzoni incise che poi furono selezionate per l'inclusione nell'album. Anche se in un primo momento si era pensato che registrare all'estero, lavorando in un posto nuovo, avrebbe favorito la concentrazione della band e allontanato le distrazioni di casa, Monaco di Baviera, e la sua vita notturna, si rivelarono invece foriere di più distrazioni di quanto si pensasse. «I problemi sono iniziati quando qualcuno ha proposto di andare a bere un drink dopo il lavoro in studio», disse Brian May. Divenne parte della routine di tutti i giorni che, dopo aver lavorato in studio, Mercury e il suo entourage visitassero i locali gay della città, mentre gli altri membri della band, insieme al produttore Mack, si recavano regolarmente in una discoteca chiamata Sugar Shack.

Album Track List:

1. Play The Game - 3:30

2. Dragon Attack - 4:18

3. Another One Bites The Dust -3:35

4. Need Your Loving Tonight - 2:48

5. Crazy Little Thing Called Love - 2:44

6. Rock It (Prime Jive) - 4:31

7. Don't Try Suicide - 3:52

8. Sail Away Sweet Sister - 3:32

9. Coming Soon - 2:50

10. Save Me - 3:48







Commenti

Post popolari in questo blog

Black Jack – Baciotti (Dig-It 1977)

Ring My Bell - Anita Ward (1979)

Samantha Sang – Emotion (Private Stock – PS 7009 - 1978)